Le PMI e le transizioni green

1.     Introduzione
2.     Le PMI sono coinvolte nel cambiamento?
3.     Gli incentivi economici che non conosci
4.     Comunicare il cambiamento, per tutti
5.     Il rischio greenwashing


Introduzione

Negli ultimi anni, i report resi disponibili dall’IPCC, Intergovernmental Panel On Climate Change, mostrano come sia necessario adattare i consumi ad un regime etico e sostenibile per contenere gli effetti più pesanti e disastrosi del cambiamento climatico in atto. Dal 2023 ad oggi, le temperature globali hanno subito un aumento di circa 1,5° C.                                                                                        Continuando ad ignorare la questione, entro il 2030 arriveremmo a una condizione irreversibile di crisi idrica, eventi estremi, diminuzione della produttività delle attività agricole e molto altro.            

Il momento giusto per cominciare il cambiamento è ora.

 


 Il cambiamento climatico riguarda le PMI

 La risposta è sì.                                                                                                                                                                        I grandi eventi non interessano unicamente le grandi aziende.                                                                  Solo in Italia ci sono 42 milioni di piccole e medie imprese, che producono circa il 60% delle emissioni industriali indirette, e sono parte attiva, ma anche vulnerabile, negli eventi critici.              Le perdite economiche che eventi atmosferici imprevisti possano provocare, danneggiando le sedi aziendali e di conseguenza tutto il sistema di produzione-vendita, sono un rischio per tutti. In Europa l’esposizione a eventi estremi è addirittura triplicata negli ultimi anni.                                          Per questo motivo e non solo, sempre più aziende e pubbliche amministrazioni scelgono fornitori che rispettino i criteri ambientali e sociali dettati dalle nuove normative europee, come la normativa CRSD, che richiedono trasparenza ambientale lungo tutta la catena di fornitura, coinvolgendo quindi anche le piccole imprese, che diventano parte fondamentale del sistema produttivo.

 Gli incentivi economici che non conosci

 Uno degli ostacoli più comuni alla transizione green è la percezione dei costi: molte imprese temono che diventare sostenibili significhi affrontare spese insostenibili. Ma la realtà è ben diversa.   Lo Stato italiano e l’Unione Europea mettono a disposizione numerosi strumenti economici per accompagnare le imprese nel cambiamento: fondi, contributi, agevolazioni fiscali.                             Nel 2025 è stato istituito il Credito d’Imposta 5.0, che può coprire fino al 45% delle spese sostenute per investimenti in efficienza energetica, digitalizzazione e sostenibilità; ci sono i fondi del PNRR, destinati alla transizione ecologica e alla competitività delle imprese; i voucher green messi a disposizione dalle Camere di Commercio. Insomma, lo Stato può aiutare. 

 Comunicare il cambiamento, per tutti

 Una comunicazione trasparente e credibile è il vero valore aggiunto per qualsiasi impresa, soprattutto se si rivolge a clienti attenti, fornitori selettivi o giovani talenti sensibili ai temi ambientali.                                                                                                                                                                      Rendere visibili il proprio impegno vuol dire aprirsi al confronto e alle opportunità. Per comunicarlo in maniera efficace basterebbe stilare dei report di descrizione dei progetti e dell’incremento economico che ne deriva e renderli pubblici, purché i dati indicati siano reali.

 

Il rischio Greenwashing

 Potrebbe essere veramente semplice e allo stesso tempo controproducente mostrarsi alla clientela come azienda green. Il fenomeno negativo che ne deriva è il greenwashing: strategia comunicativa con cui un’impresa dà un’immagine “verde” di sé senza esserlo davvero, magari nascondendo che dietro una produzione di materiali green ci sono i trasporti ad alto impatto ambientale, che dietro l’utilizzo di carta riciclata in azienda ci sono dei consumi energetici, e non solo, notevoli.                      Il rischio più grande, oltre che non contribuire realmente ad un cambiamento che interessa tutti, è la perdita di credibilità. Mantenere coerenza nel modo di agire, dimostrare un impegno reale, mostrare anche le difficoltà che si presentano nei cambiamenti può fare la differenza.

Il green non è un lusso, è di tutti. Rendiamolo possibile.


Elvira Rufolo June 27, 2025
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