L’Innovazione del secolo: l’IA

1.      Introduzione

2.      IA: cos’è, tipologie

3.     Come si addestra un’IA

4.      Quanto è utile l’IA

Negli ultimi anni, l'intelligenza artificiale è passata da essere semplice fantascienza a realtà quotidiana. Nonostante i suoi successi, l’IA continua a suscitare timori e incertezze.                  Cos'è davvero l'intelligenza artificiale, perché ci fa paura, quanto è utile per la nostra società?

 

IA: Cos’è, tipologie

L'intelligenza artificiale è una branca dell'informatica che sviluppa sistemi in grado di compiere attività che normalmente richiederebbero l'intelligenza umana, come il riconoscimento vocale, la traduzione automatica, ma anche qualcosa di molto più impegnativo, ad esempio le diagnosi mediche.                                                                                                                                                                                  Si divide, per le sue caratteristiche, in IA debole e IA forte:                                                                                      L'IA debole è quella che vediamo oggi… Si riferisce a sistemi progettati per svolgere compiti specifici e ben definiti. Questi sistemi sono estremamente efficienti nell'eseguire attività specifiche, ma non possiedono una comprensione "generale" o la capacità di ragionare come un essere umano. Pensiamo per esempio a Siri o Alexa, che possono rispondere ai comandi imposti ma non elaborare un pensiero.                                                                                                                                                      L'IA forte, invece, anche conosciuta come IA generale o AGI (Artificial General Intelligence), è un concetto più ambizioso e teorico. Si tratta di un'ipotetica intelligenza artificiale che possiede la capacità di apprendere e svolgere qualsiasi compito cognitivo umano. Sarebbe in grado di ragionare, di risolvere problemi complessi, prendere decisioni morali, comprendere il contesto e interagire con il mondo in modo autonomo.                                                                                                            La sfida principale nell'ottenere un'IA forte è che essa dovrebbe replicare la flessibilità cognitiva dell'uomo. Sebbene attualmente non esista un'intelligenza artificiale di questo tipo, ci sono dibattiti scientifici e filosofici sulla possibilità di raggiungere tale livello. Alcuni esperti ritengono che l'IA forte potrebbe essere raggiunta un giorno, mentre altri avvertono dei rischi etici, filosofici e sociali non indifferenti.                                                                                                                                                                                I dubbi rimangono, nonostante attualmente il contributo dell’IA sia fondamentale per tanti motivi, ce ne sono altrettanti per averne timore.

 

Come si addestra un’IA: machine learning, deep learning e reti neutrali

Per comprendere come funziona l'intelligenza artificiale, bisogna conoscere le tecnologie che la “addestrano”.                                                                                                                                                                          La tecnologia che consente ai computer di imparare dai dati senza essere esplicitamente programmati per farlo e di cui esistono diversi tipi si chiama machine learning (ML), ed è: supervisionato, ossia il modello impara da un set di dati etichettato; non supervisionato, il modello trova pattern nei dati senza avere etichette predefinite; o con apprendimento per rinforzo, in cui il modello impara interagendo con un ambiente e ricevendo feedback in base alle sue azioni.               Esiste anche una sottocategoria del machine learning, il deep learning, che utilizza reti neurali artificiali complesse per simulare il funzionamento del cervello umano. Le reti neurali sono costituite da strati di nodi interconnessi che permettono al sistema di riconoscere pattern e strutture molto più complesse nei dati, come nel caso del riconoscimento facciale o della traduzione automatica. Le reti neurali profonde (deep neural networks) sono addirittura in grado di apprendere rappresentazioni astratte dei dati, migliorando le capacità di previsione e analisi su grandi volumi di dati.

 Quanto è utile l’IA

L'intelligenza artificiale (IA) sta trasformando profondamente il mondo del lavoro, con applicazioni che spaziano in quasi ogni settore e che stanno velocemente cambiando il modo in cui operano le aziende e i professionisti.                                                                                                                                                    Una delle aree in cui l'IA sta spopolando è l'automazione. Molti lavori che una volta richiedevano un grande impegno manuale e mentale ora vengono gestiti da algoritmi che possono eseguire operazioni ripetitive con precisione e velocità. Pensiamo ai chatbot, che nei call center rispondono automaticamente a domande frequenti e risolvono problemi di base, oppure ai robot industriali che eseguono compiti di assemblaggio in modo più rapido e senza errori, liberando così i lavoratori dai compiti più complessi.                                                                                                                                L'intelligenza artificiale è anche uno strumento potentissimo per l'analisi dei dati e per le previsioni. In un'epoca in cui i dati sono una risorsa sempre più preziosa, le aziende si affidano all'IA per raccogliere, elaborare e analizzare enormi quantità di informazioni, ricavando insights che sarebbero difficili da ottenere manualmente. Nel contesto lavorativo, l'intelligenza artificiale contribuisce a migliorare la produttività ottimizzando i flussi di lavoro e riducendo il rischio di errori. In molti settori, gli strumenti basati sull’IA sono in grado di gestire in modo più efficiente risorse, scadenze e priorità, migliorando l'efficienza complessiva. Ad esempio, nel mondo dell'e-commerce, l'intelligenza artificiale personalizza l'esperienza d'acquisto suggerendo prodotti in base alle preferenze di ciascun cliente, mentre nel mondo del project management, software intelligenti sono in grado di riorganizzare e ridistribuire le attività di un team in base ai carichi di lavoro e alle scadenze. In ambito formativo, l'IA offre nuove opportunità per l'apprendimento personalizzato. Piattaforme di e-learning basate su algoritmi intelligenti sono in grado di monitorare i progressi degli studenti e adattare i contenuti in base alle loro necessità, rendendo l'apprendimento più efficace e su misura. Similmente, nel contesto aziendale, le simulazioni create con l'IA permettono ai dipendenti di sviluppare competenze pratiche in ambienti virtuali, senza i rischi associati a prove dirette sul campo.                                                                                                                                                L'intelligenza artificiale sta migliorando anche l'esperienza del cliente. Le aziende possono offrire un supporto continuo tramite chatbot e assistenti virtuali, che sono in grado di rispondere a domande e risolvere problemi in tempo reale. Inoltre, l’IA viene utilizzata per personalizzare i servizi offerti ai consumatori, come nel caso dei siti di e-commerce che, grazie all’analisi dei comportamenti d’acquisto, suggeriscono prodotti specifici in base alle preferenze individuali di ciascun cliente.      L’IA sta spingendo l'innovazione in numerosi settori, dando vita a nuovi prodotti e servizi che, solo pochi anni fa, sarebbero sembrati impensabili, sta potenziando l’attività lavorativa, non sostituendo gli esseri umani, ma liberando risorse e migliorando l’efficienza in ogni settore. Grazie alla sua capacità di automatizzare compiti ripetitivi, analizzare grandi quantità di dati, migliorare la produttività e supportare decisioni strategiche, l’IA si sta rivelando una risorsa imprescindibile per i tempi odierni e, nonostante le paure, è uno strumento, sta a noi decidere come usarlo.


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