BUILDING UPGRADE
Chiunque abbia avuto a che fare con un pc, ha incontrato lungo il suo cammino i termini update e upgrade. Non scenderò nei dettagli di significato e di differenze tra i due termini ma mi limiterò a ricordare che gli update possono essere considerati “aggiornamenti minori” mentre gli upgrade aggiornamenti “significativi” nei quali l’intero sistema può essere addirittura stravolto, sia che si parli di software che di hardware.
Nell’ambito degli edifici potrei definire come update il cambio di colore di una o più pareti, l’aggiunta di una pianta o di una poltrona, la riparazione di un rubinetto. Se invece rimoduliamo interi ambienti, ad esempio sostituendo i mobili e gli elettrodomestici di una cucina, credo si possa iniziare a parlare di upgrade.
Upgrade, dunque, ci fa pensare a interventi massicci in cui a cambiare sono parecchie cose. Pensando agli interventi domotici, ho scritto (https://www.vemarsas.it/blog/il-nostro-blog-1/post/integrazione-di-sistemi-e-nuove-figure-professionali-3) che essi possono essere pianificati sulle nuove costruzioni, sulle costruzioni esistenti quando previste ristrutturazioni rilevanti oppure, grazie alle tecnologie wireless, anche laddove sono pianificati solo “lifting”. Tuttavia, credo che in ogni caso si debba parlare di building upgrade perché, introducendo nuove funzionalità domotiche e automatiche, si cambia la fruibilità degli spazi e ne deriva una nuova vivibilità. Tutto ciò ha un impatto notevole sul quotidiano poiché gli ambienti da luoghi passivi divengono attivi interagendo con noi in modo sempre più frequente.
Le nuove funzionalità si aggiungono a quelle esistenti e insieme alla vivibilità ci consentono di rinnovare anche la percezione degli spazi frequentati. Le nuove tecnologie si fondono alle vecchie senza pretesa di esclusiva e arricchiscono l’esistente di nuova linfa vitale.
Considerando il parco infrastrutturale di un Paese, è facile rendersi conto che le nuove costruzioni da realizzare sono in numero decisamente limitato rispetto a quelle già esistenti. Se l’intenzione è di “aggiornare” gli spazi d’uso comune, è chiaro che gli interventi più numerosi saranno quelli di ristrutturazione. In questo contesto è facile intuire quale sia il potenziale delle nuove tecnologie e, tra di esse, specialmente di quelle wireless. L’interesse per il Building Upgrade è espresso anche a livello europeo con la formulazione del progetto di investimenti EIPP-20160101 (https://ec.europa.eu/eipp/desktop/en/projects/project-155.html) in cui si fa esplicito riferimento al riuso di vecchi edifici o parti di essi che attualmente sono in disuso. Di qui si capisce, quindi, quanto importante divenga l’individuare la o le tecnologie che permettano di operare con la massima flessibilità.
Il settore IT e quanto ad esso collegato, fa da substrato a questo approccio innovativo. E’ difficile ormai immaginare un edificio senza una connessione ad internet e le reti di computers, con tutti i servizi da esse resi disponibili, sono l’humus su cui innestare tutte queste funzionalità. Smartphones, tablets, laptops e pcs diventano i punti di accesso ad un mondo virtuale ma strettamente connesso a quello fisico e con esso interagente.
Tra le valutazioni effettuate negli scorsi anni, una tecnologia tra le altre che più ci è sembrata adatta a soddisfare le nascenti esigenze è stata Z-Wave. La topologia delle reti wireless costruite, l’alto numero di prodotti disponibili, l’affidabilità, la sicurezza, ci hanno spinti ad adottarla come possibile soluzione a numerose problematiche relative alla domotizzazione di nuovi e vecchi edifici. Abbiamo quindi condotto test su centinaia di dispositivi investendo risorse nella sperimentazione tanto dei prodotti quanto delle loro possibili configurazioni. Verificatene funzionalità ed affidabilità, Z-Wave ha iniziato a prendere parte alle nostre realizzazioni.
L’obiettivo è sempre stato quello di affiancarci alle aziende installatrici fornendo loro supporto e know how nell’ impiego di questa ed altre nuove tecnologie da utilizzare per l’integrazione dei sistemi. La passione per l’innovazione ci spinge a ricercare nuove prospettive funzionali e condividerle con i partners e, solo quando richiesto, formalizzarle direttamente per l’utente finale. E’ mia intenzione approfondire le caratteristiche di Z-Wave nei prossimi articoli ed illustrare alcune delle attività eseguite specificando le modalità di esecuzione ed i vantaggi ottenuti.
MaP